mercoledì 25 febbraio 2009

giovedì 19 febbraio 2009

Non lo so ma mi ricorda qualcosa...














Filastracca di Renato Rascel (ho il disco!!!)

Grazie a Luigi Morielli monziblog.blogspot.com

Il disco è del 1970.
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Tra un sorriso e uno sbadiglio
Non ci colgo e non ci piglio.
Come avviene non so mai
Mi ritrovo in mezzo ai guai.

Nel paese di Bellaria
C'è una torre campanaria.
Una bella mattinata
Quella torre si è inclinata.
Tutto il popolo sgomento
Si rivolse al parlamento.
Dopo un anno giroposta
E' arrivata la risposta.
"Il Torrione restaurato
Sarà a spese dello stato."
Quando giunse l'ingegnere
Per aprire il suo cantiere
Cercò invano per Bellaria
Quella torre campanaria.
Ci restò così sgomento
Che riscrisse al parlamento.
Dopo un anno giroposta
E' arrivata la risposta.
Se la torre non c'è più
Vorrà dir che cadde giù

Di novembre verso l'otto
S'è incrinato l'acquedotto
Si provvide in un momento
Informando il parlamento
Dopo un anno a giroposta
E' arrivata la risposta.
Se non butta l'acquedotto
Vorrà dire che s'è rotto.
Maschi, donne, bimbi e prete
Si lamentan per la sete.
Fu provvisto in un momento
Informando il parlamento.
Dopo un anno a giroposta
è arrivata la risposta.
A Bellaria e lì vicino
per lavarvi usate il vino!
Il consiglio comunale
Si riunì nelle sue sale
E decise con ragione
D'appoggiare la regione.
Fu così che il giorno sette
Di votar si convenette.

Ma io sono pigro e lento
Facilmente m'addormento
Tra un sorriso e uno sbadiglio
Non ci colgo e non ci piglio.
E al mattino ridestato
Mi trovai bell'e inguaiato.

Senti un poco amico mio
Oggi qui comando io
Niente sonno niente sieste
Io ti aggiusto per le feste
Ed in fine di giornata
Devi andare all'adunata.

Gesù mio che confusione
Ch'è successo alla regione?

Tu ti sei appisolato
Solo noi abbiam votato

Mamma mamma ch'è successo
Son davvero tanto fesso?
Mentre m'ero addormentato
sono stato buggerato.
Tra un sorriso e uno sbadiglio
Non ci colgo e non ci piglio.
Come avviene non so mai
Mi ritrovo in mezzo ai guai.

- Stacchetto -

Mi rigiro dentro il letto
E mi sento il cuore stretto.

- Effettino musicale -

Finalmente risvegliato
E' quell'incubo passato.
Preso già la decisione
Di votar per la regione.
Proprio come si conviene
Voterò, voterò bene!

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Dopo un piccolo stacchetto riprende con una "seconda parte"

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Renato,
Renatino...


Chi parla, chi sei?

Sono io Renatino...
Sono la tua coscienza...


La mia coscienza? Ma piantala!
La coscienza è di genere femminile e tu mi parli con una voce maschile...

La coscienza non è maschile o femminile, è la coscienza e basta!

Sempre più complicato.
Mi vuoi levare una curiosità?
E' vero che la coscienza è come l'aglio?

E certo che è vero...

Perchè?

Perchè si rinfaccia!

Allora tu adesso vuoi rinfacciarmi qualche cosa?

Ma certo!
Prima eri un contestatore.
Ora ti metti a dire le filastrocche inserite nel sistema.


Tu sei una coscienza impunita!

Non offendere!

Io sono contro il sistema, contesto, contesto sempre!

Infatti sei un contestone!
Si può sapere, di grazia, cosa contesti?


Contesto le lungaggini burocratiche, il fatto che per fare un albergo a Portofino devi scrivere a Roma dove le cose le sanno assai meno bene di quelli che stanno sul posto e ...

Basta così!
Per la regione devo darti ragione.
Però Renatino fai attenzione.
Tu mi diventi un uomo d'ordine.


Be', certo che un po' d'ordine ci vuole!
Anche il mio amico Nicola se n'è dovuto convincere.

Che ha fatto il tuo amico Nicola?

Siccome ha divorziato tre volte...

Al Messico...

Certo!
Figurati che poveraccio faceva una confusione, ma una confusione di figli, di madri e di padri...

Anche di padri?

Eh, sì, perchè le signore avevano preso altri mariti e avevano altri bambini e allora Nicola gli ha fatto la divisa.
Quelli del primo matrimonio li ha vestiti da Bersaglieri, quelli del secondo da Marinaretti, quelli del terzo nudi.
Perchè per passare gli alimenti a tutti è rimasto in bolletta...

Ma allora tu Renatino non contesti proprio più niente...

Figurati se non contesto!
Contesto immediatamente tutto quello che non vale niente.
Il film erotico e alquanto pornografico
che ha mandato a rotoli il mercato cinematografico.
Sovente contesto me stesso, perchè m'avviene spesso di farmi scocciare da chi contesta tanto per contestare.

Forse perchè non ha niente da fare...

E' proprio così!

Allora ci siamo capiti.

EEEHH!!!
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E qui si chiude.

E' stata lunga, ma ce l'ho fatta: la filastrocca è completa...
Grazie a tutti per gli aiuti...

martedì 17 febbraio 2009

giovedì 12 febbraio 2009

Lettera aperta al Presidente On.le Gianfranco Fini


Sentimenti Condivisi


Gent.mo Onorevole Gianfranco Fini, dopo qualche giorno dalla triste dipartita della giovane Eluana mi trovo a scriverle una lettera aperta. Trovo che sia lei la persona più adatta a raccogliere i miei spunti e le mie riflessioni, in considerazione del fatto che di tutta una classe politica dirigente che ha la leadership nel paese riesco ad inquadrare solo Lei come possibile interlocutore disponibile a valutare delle considerazioni con spirito critico, certamente non condividendole, ma lasciando allo scrivente il diritto di valutare autonomamente e in maniera distccata ciò che investe la nostra società. Quello che appare ad una prima superficiale analisi è uno schiacciamento di tutta una classe dirigente alle posizioni del padre-padrone-proprietario. Una totale incapacità di manifestare perplessità e dissenso anche se nell’intimo avvertiti, rendendo i soggetti che magari propugnano un’analisi differente, un credo discordante, inattendibili come controparte. A prescindere poi dalle tematiche nello specifico in oggetto , è mai possibile che si è sempre e comunque d’accordo col datore di lavoro? Non è possibile. Nella vita reale non è mai così. Non esiste figlio schiacciato sulle posizioni del padre o sportivo sulle considerazioni dell’allenatore. Nella politica del nostro governo e parlamento invece esiste solo una parola. Quella del leader incontrastato, del padrone delle ferriere. E non parliamo di una mediazione tra le voci in capitolo o il frutto della sintesi di un gruppo dirigente. Ma solo della voce del padrone. E che sia così , dal mio punto di vista, pare una situazione aberrante. C’è chi cambia la propria squadra di calcio per non scontentare il boss… E si sa che per l’italiano mamma e squadra sono sacre!

Meglio la finta coalizione-partito di centrosinistra. Se le danno di santa ragione ma mantengono viva la presenza di ogni singolo soggetto nel calderone generale.

Per un osservatore esterno che sia Cicchitto o Bondi, Gasparri o Alfano, Schifani o Frattini le parole ed i concetti appaiono stereotipati, sviliti del contenuto e un semplice rimbecco a magari una critica o considerazione, spesso evidente e logica dettata certo dalle schermaglie politiche, e comunque un concetto che verrebbe a qualsiasi cittadino che analizzi gli stessi fatti così come si presentano. In questo il peggiore è senza dubbio Bonaiuti. Il portavoce del Premier è persona a cui di primo impatto non gli si affiderebbe neanche il cesto con i panni sporchi. Di mestiere fa l’eco. Se un rappresentante del centro sinistra, magari in risposta ad un’affermazione ardita del premier, sicuramente mal interpretata dai giornalisti come avviene comunemente, risponde con affermazioni anche pesanti su comportamenti e idee esplicitate da premier, affermando sempre che non è vero che sono i comunisti ad essere quello che i comunisti dicono di Berlusconi. Una battaglia a colpi di negata evidenza in camicia o maglioncino senza mai affermare un qualsivoglia concetto esplicativo o chiarificatore per il popolo bue. Sembra spesso il battibecco tra i bambini dell'asilo che affermano che quello mio è migliore del tuo.

Quella povera ragazza poi è divenuta terreno di scontro e diatriba tra politica, legalità e religione.

Da noi il concetto di stato laico vale finche non si parla di religione! I valori dei cattolici (e che cattolici…) valgono di più di quelli dei laici, degli agnostici. Anche se poi ad un Casini chiedi se è così e lui ti impapocchia considerazioni di uguaglianza più uguale di uno su gli altri.

Le conseguenze di avere le gerarchie vaticane così a contatto di gomito con l’establishment italiano sono inenarrabili. Il capo dello stato sbaglia, il presidente del consiglio ha fatto bene. Salvo però aver detto neanche una settimana fa il contrario su immigrati, lavoro e quant’altro. Solo per fare un escursus nella materia secondo me, e anche altri più autorevoli, finché non ci libereremo di questo concetto arcaico della sacralità della vita, del miracolo inspiegabile della vita e compagnia cantando da qui non se ne può uscire. La vita, bellissima e inestimabile, va difesa aiutata rispettata ma è pur sempre un fatto chimico, biologico, fisico. Il lato spirituale lasciatelo a chi vuole vederci presenze celestiali e soprannaturali. Non imponetelo come unico modello di analisi. Rispetto per tutti. Altrimenti i talebani che si fanno saltare potrebbero venir giustificati da chi da al culto acritico e oltranzista valenza di regola di vita. Rispetto, solo questione di rispetto. Esistono altrettanti laici che seguono uno stile di vita tollerante, altruista e generoso. Non sono valori di proprietà esclusiva della religione cattolica e men che meno delle altre. Si sono sentite una pletora di sciocchezze in questi giorni discettando a proposito della povera Eluana. C’è chi l’avrebbe vista muoversi, rispondere con gli occhi a richiami e saluti… Baggianate di chi deve sempre vedere il positivo, il bene pure dove non ce ne può stare. Nella malattia, nella sofferenza, l’essere umano è solo. Certo amici, parenti, istituzioni possono dare più o meno un contributo, ma si è soli con il tormento e la propria croce. Gli spasmi di chi è in coma vegetativo, solo da chi è ignorante ma accecato da una presunzione di mistico sapere possono venire interpretati come segni di presenza attiva cerebrale. Fatto salvo che oltre alla becera ignoranza che andrebbe sanata con opportuna informazione data da soggetti esperti, lascia il posto a 17 anni di tormenti a fronte di 5 minuti di partecipata assistenza. Su quello si fonda tutto un movimento partecipativo che non è funzionale a nulla se non all’appagamento di un senso di colpa atavico e generalizzato di chi deve giustificare tangibilmente le ragioni irrazionali delle propria fede. Mi ricordano i dimostranti pro Eluana gli antiabortisti americani che per difendere “la vita” ammazzavano i medici!

Il Capo dello Stato, Napolitano, persona assai misurata, molto legata alla forma ed alla prassi che cammina come sulle uova quando interviene sui fatti relativa all’attività del governo, manifestando le sue perplessità, che poi non sono le sue personali esclusivamente ma quelle di alcuni esperti costituzionalisti che fanno parte del suo staff , ha fatto un salto di qualità nel panorama istituzionale. Ci si augura che prosegua in tal senso e non si senta “bruciato” in partenza dalla mossa, anche astuta, del Premier. In fin dei conti Berlusconi poteva ottenere tre cose con quella procedura “irrituale”. Forzare il presidente della repubblica a eseguire una indicazione anche se palesemente incostituzionale e perciò svuotando di valore la promulgazione del Presidente. Forzare in second’ordine il parlamento a legiferare espropriandolo di tutte le sue prerogative costituzionali e personali dei parlamentari. Forzare ed introdurre il concetto che anche una sentenza di ultima grado della giustizia può essere emendata e cancellata dalla volontà del governo legalmente eletto. In aggiunta a ciò, il citare la decretazione d’urgenza come sistema di governo e la necessità di modificare la carta costituzionale per piegarla alle esigenze di un governo dirigista ed aziendale, dimostra quella subdola capacità berlusconiana di gettare i sassi e ritirare rapidamente la mano negando al contempo che fossero sassi,che li abbia lanciati, che abbia la mano e chi più ne ha…

Onorevole presidente Fini, la stoffa di leader bisogna riconoscere Lei la possiede. La scelta di Fiuggi, il rinnegare tragici passati e scelte abiette, l’aver spesso alzato univocamente la voce in un contesto di muti sordi e paralitici me la fa preferire anche ad altri personaggi di schieramenti politici più consoni al mio pensiero. Certo d’altra parte anche Lei emerge in un contesto con i vari Gasparri, Landolfi e Bocchino… sarebbe assai strano il contrario.

Quello che le chiedo prima di concludere è una sua particolare attenzione alla deriva di certe scelte plebiscitarie del premier. Si eviti ma detto senza pregiudizi di scivolare nelle leggi razziali, nello stringere il paese attorno a falsi temi di aggregazione. Nei momenti di crisi c’è la tendenza ad isolarsi ad identificare il nemico con l’estraneo, il diverso quello che non pensa o non si allinea con la massa. Manteniamo le diversità che sono la base della crescita evolutiva, del progredire e del migliorarsi. Cerchiamo di non creare una società bipolare anche sul tipo di carta igienica da usare. Cerchiamo di alimentare i valori comuni e poniamo, anche severamente limiti a chi rimesta nel torbido delle differenze e negli animi umani. Il lavoro è patrimonio comune, cerchiamo di creare condizioni migliori anche per chi arriva da fuori e vuole dare un contributo attivo e vivere onestamente di quello. Una legge che porta anche il suo nome a delle conseguenze assai spiacevoli per i destinatari in prima persona. Perché non rendere le norme di concessione di questi benedetti permessi di soggiorno più semplici ed immediate e non frutto di speculazioni atta a guadagnarci sopra da parte dello stato e di delinquenti che speculano e lucrano? Facciamo una indagine sugli altri paesi europei… magari potrebbe aiutare?!

Con osservanza

Weed

Detti male...maledetti!