martedì 27 gennaio 2009

Lettera aperta al Ministro Franco Frattini


L’ottusa ambiguità


A distanza di qualche settimana, dopo alcune scaramucce mediatiche mi sembra il momento di tornare sulla questione palestinese-israeliana.
Se ne sono sentite delle belle, tra l’altro in tutto il mondo. In Italia per non essere da meno si è dato fondo a tutto ciò che di luogo comune, sciocco e demagogico si possa dire, fare e manifestare. Le uniche parole intelligenti, anche perché dette da tale fonte, sono state quelle di Moni Ovadia l’altra sera nell’approfondimento “notturno” che fai il tg3. Non starò qui a ripeterle ma dette da un ebreo italiano mi hanno fatto capire che c’è chi non sfrutta per propaganda politica o per evidenza mediatica gli eventi drammatici dei nostri giorni anche partendo da una posizione così evidentemente di parte. L’intelligenza non è merce che deperisce: quando c’è, è una prelibatezza!
Proprio il nostro baldo Ministro degli esteri, il noto “mollicone” Franco Frattini, ha manifestato non richiesto il suo profondo pensiero per scagliarsi, non primo ne ultimo, sul giornalista Michele Santoro e sulla sua trasmissione Anno Zero. Ora lungi da me valutare come imparziale Santoro e quindi pretendere equidistanze di maniera ma neanche pensare che per fare un programma di approfondimento va usata la bilancia da farmacista, tanto agli uni, tanto agli altri. Nello specifico va rispettata la scelta editoriale della redazione ed anche un taglio più orientato alla posizione più debole e più drammatica non lede il giudizio dello spettatore. Altri soggetti hanno attuato lo stesso sistema con ottiche differenti e nessuno si è risentito. A me pare ridicolo che se faccio vedere due palestinesi squartati allora devo far vedere la finestra rotta della casa vuota di un israeliano, spaventatissimo… Da quando si è cominciato ad utilizzare questo sistema per fare informazione ho l’impressione che si sia cominciata a minare la capacità di indignarsi delle persone. Già l’indigestione mediatica di informazioni e immagini ha portato ad una normalizzazione della durezza degli eventi trattati, del dato oggettivo di brutalità e barbarie, che riduce tutto ad una fiction già vista un poco forte nei toni e non alla crudele realtà e drammaticità delle cose.
Paragonare tutto dando al cronista la facoltà di assegnare il peso degli eventi contrapposti in esame falsa l’analisi del destinatario del messaggio e cercare di non scontentare nessuno non è un parametro per far valutare correttamente le cose. Altrimenti qualcuno potrebbe dire che era vero che gli ebrei nella Germania degli anni 30, come anche in Italia successivamente, facevano lobby, minavano il governo e la stabilità del paese e che cercavano come diceva Hitler di portare il complotto giudaico-bolscevico a comandare la Germania! O per rivolgerci ai nostri tempi sembrerebbe sciocco far parlare Provenzano e Riina delle difficoltà di fare commerci ed affari nella Sicilia dei nostri giorni che costringe i tapini ad usare la lupara come sistema di marketing!
L’accusa a Santoro di antisemitismo è così stupida che non merita neanche il commento. Anche questo incaponirsi nel voler associare la critica al governo di Israele con l’antisemitismo è voler essere miopi senza nessuna volontà di mettersi gli occhiali! Se un bagnino salvasse un brigatista rosso che sta affogando nel mare in tempesta lo accusereste di complicità e connivenza col terrorismo? Se un serial killer salva un gatto su di un albero questo attenuerebbe la sua colpa? Forse per qualche animalista sì ma per le persone che dovrebbero avere il sale nella zucca penso non sia neanche ipotizzabile. E uno stato commette atti violenti così sproporzionati fosse Israele, Russia, Cina o Italia va censurato e indotto alla ragione con le armi della politica e della sana convivenza civile.
Non si vuole negare che spesso si è in presenza di un antisemitismo strisciante, ma normalmente questi è attuato da persone che non risparmierebbero i campi di concentramento e camere a gas anche ai palestinesi! Più spesso è associato ad ignoranza storica e culturale, a invidia e a quella ricerca di ragioni e capri espiatori per giustificare la propria inconsistenza ed incapacità di realizzarsi sia come persona sia dal punto di vista socio-economico. L’antisemitismo come qualsiasi preconcetta posizione ideologica e settaria, va combattuta, va segnalata ed esecrata… ma quando è reale!
Nel caso della mia persona io non sono anti di nessuno se non della cretineria e stupidità ma lì non c’è rimedio né campagne ideologiche da mettere in atto. Io sono pro. Pro libertà, pro diritto di tutti al libero governo in libero stato.
Quello che credo vada ricercato è un dialogo serio e costruttivo. Qualcosa che convinca e costringa volenti o nolenti anche i paesi più riottosi ad intavolare trattative ed accordi. Questo non solo per i palestinesi ed gli israeliani. Anche per i diseredati dell’africa o le popolazioni balcaniche o le ex repubbliche sovietiche. Complesso nella realizzazione ma assai semplice nella definizione. Quelle forme di coercizione e di sotterranei interventi che perseguono i governi “potenti” dovrebbero essere indirizzati in tal senso. Non vuoi la pace? Non fai commerci, non prendi soldi, paghi le cose il doppio, non vendi il tuo petrolio, etc. Tutto ciò con il bene placido di quell’ONU che allo stato attuale pare il custode del cancello della casa senza recinzione…
Weed

venerdì 16 gennaio 2009

martedì 13 gennaio 2009

Un morto al giorno....

Inviata il 13 gennaio 2009 alla redazione de "Il Foglio", quotidiano di G. Ferrara

Alla c.a. del sig Andrea Marcenaro,

Gent. le redattore la sua rubrica di oggi pone spunti di vario genere. Immagino leggendo le sue brevi note che la presenza familiare di tutti quei comunisti debba averla notevolmente scioccata ma vista l'arguzia e la precisione documentale delle sue note penso di immaginarla una persona tutta d'un pezzo, risoluta e con le idee assai chiare. Premettendo questo quindi mi risulta assai difficile da digerire la filosofia che se si è sbagliato in passato a bombardare uno stato (tra l'altro sbaglio in comune con la collettività internazionale...) è concesso, e in fondo anche giusto, bombardare una popolazione inerme (beh, me lo conceda...), per spezzarne la linea di comando e fiaccarne la resistenza. Hamas ha statuti abominevoli, utopiche e deliranti filosofie ma che sono funzionali all'aggregazione ed al mantenimento del potere. Un sistema pur se magari con modalità meno cruente assai in voga in ogni parte del globo.Non trova? Inoltre, non ci si crede, ha vinto libere e democratiche elezioni che osservatori (comunisti?) internazionali hanno ritenuto corrette. Quello che magari non hanno detto delle ultime con vincitore il presidente Bush (i comunisti... sempre loro). Lei non pensa che forse una politica di pressione e deterrenza ed aiuto alle popolazioni avrebbe potuto avere migliori prospettive di successo? Morti un altro paio di centinaia di pericolosi miliziani di Hamas di cui un 30% "under 5 years old" Israele potrà poi vivere tranquillo? A me sembra un'assurdità logica e che non tiene conto degli esempi del passato. E chissà come sarà ben voluto lo stato sionista dopo questa ennesima prova di becera forza. Io non credo che ci sia un contatore per i morti o che ce ne siano di buoni e di cattivi. Un bimbo morto è un oltraggio all'umanità in Darfur come il Palestina, a Napoli come a Pechino. Se poi vogliamo dire che gli israeliani, gli ebrei, hanno un credito pregresso di 5 milioni di punti-morte e quindi se lo possono permettere allora stiamo su un piano su cui faccio molta fatica anche a sdrammatizzare con stolte battute. La celebrazione della correttezza della guerra è la prima prova di inciviltà e grettezza dell'uomo. Non mi sembra che con questi metodi se non l'appagamento di truci ambizioni personali abbia portato ad alcuna risoluzione dei problemi di sicurezza e pace che affliggono l'intero pianeta.
Cordialità.
Weed

giovedì 8 gennaio 2009