martedì 16 dicembre 2008

Dal BLOG di Daniele Luttazzi...

Una lettera dal Blog di Luttazzi di un fan catanese, Mario Grasso. L'analisi è spietata, lucida e, ahinoi, condivisibile.


Non sappiamo manco con quante "t" si scrive "dittatura"!

Caro Daniele

Non molto tempo fa ho visto il tuo spettacolo qui a Roma. Non mi dilungherò sui complimenti e le lodi per la tua esibizione che ti ho già espresso quella stessa sera con una lieve ustione alle mani per gli applausi.
Ho trovato molto interessante il primo pezzo nel quale svelavi il metodo con cui Berlusconi (messo in maiuscolo sono per rispetto alla lingua e alla grammatica italiana) riesca a essere popolarissimo nonostante tutto, e con tutto intendo davvero TUTTO.
Le tue argomentazioni sembravano una risposta a molte domande che mi pongo da circa un paio d’anni (stagione più, stagione meno). E sebbene fossero convincenti non mi hanno soddisfatto del tutto, lo ammetto. Attenzione: molti tasselli del puzzle italiano sono andati al loro posto ma c’era qualcosa che non mi persuadeva del tutto.

Certamente spieghi per bene il “problema Berlusconi” ma non è sufficiente per quella tremenda guerra civile fredda di cui parli (e se posso dire hai trovato una definizione azzeccatissima). E così mi sono messo a fare un po’ di ricerche…

La mia tesi è che un italiano medio non sia più in grado di formulare un semplice pensiero di azione-reazione, di causa-effetto, che poi è il tipo di funzionamento del cervello che distingue me e te da una scimmia (a volte anche l’odore).
Pensa e ripensa sono ora convinto che questo sia causato da una serie di fattori, ma forse quello più indicativo, più calzante e forse anche più preoccupante è quello dell’analfabetismo. Ma arrivo al dunque portando un po’ di cifre.
Ho incrociato ricerche Unesco, Istat, Ials (internazional adult literacy studies) e Unla (unione nazionale per la lotta conto l’analfabetismo) svolte in un periodo che va dal 1999 al 2005, senza quasi nessun cambiamento. Il campione è vastissimo: ogni italiano tra i 14 e i 65 anni (su 59 milioni circa), quindi ce n’è per tutti.

Inizio col dire che il 5% non è in grado di distinguere una lettera da un’altra e una cifra dall’altra. Stiamo parlando di circa 2 milioni di persone. Analfabeti totali. No comment.
Il 38% poi sono i cosiddetti “analfabeti funzionali”. Che sono quelli che conoscono l’alfabeto e i numeri da 0 a 9. Ma nulla più. Non sono in grado di scrivere due righe di presentazione (magari per lavoro) e non sono capaci di capire il senso di un testo breve.
Il 33% supera questo stadio di pochissimo e si trovano ad un livello tale che un testo scritto che riguardi fatti collettivi, di rilievo anche nella vita quotidiana (come un articolo di giornale), è oltre la portata delle loro capacità di lettura e scrittura, un grafico con qualche percentuale è un'icona incomprensibile
Siamo già al 76 % degli italiani. I laureati sono solo il 7,5%.
Solo circa il 20% degli italiani, secondo queste varie ricerche, possiede quel bagaglio di capacità di lettura, di lessico, di scrittura, di calcolo e più in generale di cultura che servono ad orientarsi in una società moderna. Tanto per capirci in Svizzera e negli Usa solo il 50%, in Canada il 60% e in Norvegia il 64%. Tanto per avere un’idea.
Pare che siamo nello stesso gradino di Messico e Sierra Leone, e a pensarci bene non credo che sia la sola cosa in comune che abbiamo con paesi come questi.
La città più analfabeta è la mia Catania, seguita da Palermo, Bari e Napoli. Le tre regioni peggiori sono il Molise (12,2%), la Calabria (13,2%) e in testa c’è la Basilicata (13,8%).
Pare che le cause di questo sfacelo non siano da ricercare nella scuola, quanto piuttosto nella totale assenza di un sistema di educazione per gli adulti, nei dati vergognosi sulla lettura ma soprattutto (e questa è una mia tesi personale) nel fatto che siamo un branco di caproni idioti!

Non pensi che un popolo che non capisce, letteralmente, una minchia di quello che lo circonda non abbia più i mezzi per difendersi dai vari cancri di questo paese?
Se non sai scrivere "democrazia" come fai a difenderla?

Del tutto d'accordo con te, caro Mario. Berlusconi lo sa e, non a caso, dice ai suoi candidati di rivolgersi agli elettori come se fossero bambini di 11 anni. Nel monologo sintetizzo la debacle, come ricorderai, con le cifre seguenti: il 6% degli italiani è analfabeta totale, il 15% sa appena leggere e scrivere. Aggiungici la disinformazione berlusconide ed ecco sparire la democrazia: un voto disinformato è completamente in balìa del marketing più efficace, il suo. Non resta che rimboccarsi le maniche e darsi da fare.

venerdì 5 dicembre 2008

venerdì 14 novembre 2008

venerdì 17 ottobre 2008

venerdì 3 ottobre 2008

lunedì 22 settembre 2008

mercoledì 27 agosto 2008

Lettera aperta all’On. Carlo Amedeo Giovanardi

Gent.le On. Giovanardi, Le confesso che mai avrei pensato fino ad oggi di scriverle una lettera, puranco aperta. La necessità nasce dal tasso di nervosismo che mi si genera ogni qual volta mi trovo a leggere sulla stampa o ascoltare sui media delle sue affermazioni. Ci sono politici che pur non condividendone il pensiero, la formazione, le scelte e compagnia cantando, trovo però assai degni di rispetto e considerazione. L’On Berlusconi ad esempio, mi incute disgusto ma ne rispetto le capacità, il senso politico ed anche, ahimè, la forza mediatica della sua persona.

Lei no. Malgrado la mia provenienza da una famiglia dalle fortissime radici democristiane trovo la sua figura la quintessenza di ciò di male abbia rappresentato la D.C. nel nostro paese.

La D.C. è stata per i quarant’anni della sua gloriosa (?) esistenza il vero specchio dell’animo italiano. Altro che sud, padania, operoso nord est e sfaccendati impiegati statali romani! Il paese è lo stesso dappertutto con le giuste sfumature che lo differenziano e la D.C. le ha rappresentate tutte per poter essere apparentemente un poco di tutti ma in realtà per essere solo per se stessa ed i suoi dirigenti, quadri e simpatizzanti e poteri consolidati. Se si doveva fare si faceva ma a certi costi e condizioni, se andava condonato si condonava, se serviva che una autostrada passasse di li, di li passava. Se non bastava si aggiungeva, se era troppo si divideva… Il paese è andato a rotoli ma i conti sono arrivati dopo 120 mesi e più, non giorni come per il un pagamento di un lungimirante fornitore. Ma tutto andava più o meno. Si le mafie, il terrorismo le stragi, i poteri forti. Ma andava avanti e qualche semino rimaneva nella terra a concimare il terreno per qualche volenteroso coltivatore. All’italiano in fondo stava quasi bene. Sembrava l’inevitabile scotto da pagare. Non si può pretendere che si faccia politica solo per passione o per il piacere di propagandare le proprie idee, e che diamine! E così ci siamo tenuti il carrozzone e ne abbiamo anche, a volte , ottenuto dei benefici, finché i nodi si sono presentati al pettine senza nessun ritegno. La politica è caduta sempre più in basso e qualcuno ha deciso di togliere il tappo alla vasca con l’acqua sporca. Ma poi c’è stato ricambio? Sono arrivate le persone nuove, le idee nuove, il “new deal” italiano? Non so, non voglio rispondere ma lascio ad ognuno di Voi la risposta. Certo qualcuno parla di nuovo ma non sembra averne i titoli per farlo. Qualcuno parla solo ed anche questo appare spesso sbagliato.

Lei invece caro On.le quando parla a me fa uno strano effetto. Non so se per l’aspetto, le idee retrograde, i concetti mal posti, l’insipienza delle Sue polemiche, ma trovo assai difficile condividere anche i temi più ovvi con il suo pensiero.

Il mio occhio, in odore di cataratta, si è imbattuto in un suo recente articolo su Repubblica che fumigava ancora di coda-bruciata-appena-spenta a proposito di razzismo, Santo Padre e accuse all’Italia. Che? Razzisti noi? Noooo! Il Santo Padre parlava in generale… Certo dopo le varie polemiche sui ROM , i flussi migratori, i Rumeni tutti violentatori ed assassini e i clandestini da buttare a mare! Come si può essere così scialbi nel commento? L’evidenza che si riferisse ai fatti in essere in questi tempi in Italia è evidente. Perché negare l’evidenza e non affrontare il problema dal lato della soluzione e non dello scarica-barile. Non posso credere che il problema sia far notare che c’è un problema non fare di tutto per risolverlo!

Per non parlare della lotta tenace contro le droghe leggere, con leggi che chi le promulga forse non sa neanche che cosa possano generare al cittadino comune. Personalmente non faccio uso di alcun tipo di sostanza stupefacente ma vivendo come un essere umano bipedi e pensante inserito in un consesso sociale dove le persone si alzano la mattina, vanno a lavorare, se possono vanno in vacanza, a mangiare al ristorante o in pizzeria, e poi si innamorano, fanno sesso gratis o a pagamento, etc. etc., il consumare una cannetta con gli amici non mi risulta affatto una tragedia. Le persone normalmente poi tornano a casa e la mattina ricominciano il tran tran quotidiano. Se non fosse così caro Giovanardi la popolazione dei paesi occidentali avrebbe avuto un calo del 30%. E sono conservativo nella stima! D’altra parte forse, se non fosse stato così penso che la gente, non intorpidita dalla cannabis, avrebbe cacciato a calci nel culo assai prima i politici malandrini.. E come diceva la buonanima di Totò :”E con questo ho detto tutto!”.

Il fatto è che Lei , posso chiamarla Carlo?, Grazie, caro Carlo ad una riunione di simpatizzanti di DC-CCD-UDC-PL-PDL e chi più ne ha… non troverà nessuno che fuma spinelli, anche perché a quell’età al massimo si mastica tabacco! A parte qualche simpatico collega che magari si “tiricchia” qualche striscia di coca, ma solo per poter identificare il nemico e combatterlo meglio con le informazioni raccolte, naturalmente.

La società è altrove. Non dove vivono “i normali” si trovano gli “eletti”…

Si forse è questo il problema. Il distacco forte tra la politica, il governo, i poteri forti, dai problemi veri, dalla società civile che vive con 1200 euro al mese. Il problema che mentre aumentano le richieste di beni di lusso, ci si strappa i capelli per il pane a 3 euro al chilo e la benzina a 1 e 50 al litro. Tutto questo dovrebbe far riflettere. Queste belle Ferrari, queste barche da milioni di euro in espansione sul mercato nazionale mentre la maggioranza delle persone fa fatica ed alcuni proprio non riescono a giungere a fine mese dovrebbe dare stimolo a qualche riflessione finalmente sensata. Si sta facendo veramente qualcosa per il paese, per i ceti più deboli o è solo fuffa? Mio caro Carlo se si ricorda i bei tempi democristiani, forse rammenta anche che si rubava, pardon, si ricavavano vantaggi, forse non si era cosi avidi e qualche mollichina finiva anche nelle tasche dei più diseredati. La formazione cattolico-cristiana del partito dava spunti per donare, concedere spesso anche ai nemici, un po’ alla Don Camillo e Peppone, di guareschiana memoria. Ecco al nostro amico Carletto servirebbe una ripassata delle opere di Guareschi. Forse anche di qualche altro autore illuminato ma non pretendo tanto. Una cosa però gli va riconosciuta. Quando difende il vessato Silvio lo fa con una verve diversa del compiacente Cicchitto, il canonico Bondi o lo straripante Schifani. Deve essere l’espressione del suo volto, mai rassicurante, sempre incarognito in un ghigno apparentemente beota, secondo me controproducente: chi lo vede pensa che la verità sia sempre l’opposto di quello che dice… E questo per Silvio, per il peso che ha quest’ultimo, è peggio di un insulto di Veltroni!

Weed

venerdì 22 agosto 2008

venerdì 25 luglio 2008



mercoledì 16 luglio 2008

lunedì 14 luglio 2008



giovedì 10 luglio 2008

Lettera all'On.le Anna Finocchiaro

Gent.le On.le Finocchiaro, Le scrivo per manifestarle il mio dissenso per l'attuale politica del Partito Democratico di cui Lei è uno dei massimi dirigenti.

Mi permetto questo come simpatizzante, che ha votato con convinzione e certezza della correttezza del passo politico effettuato da Veltroni e dal gruppo dirigente nella aggregazione di forze eterogenee per il neocostituito Partito Democratico.

Ora però ho l'impressione che le cose non vadano per il verso giusto. Appare alla maggioranza del popolo di centro sinistra, e forse ancor più agli altri, una deriva della leadership e ancor peggio, della consistenza programmatica e politica, del movimento stesso. Si ha l’impressione di essere assolutamente inconsistenti ed insignificanti nel panorama politico nazionale. La figura di Veltroni appare agli occhi di un comune cittadino, non però così digiuno di politica e di paese, come un “poverello fuori della chiesa”. Le idee, poche e confuse collidono fortemente con le aspettative della gente di ogni ceto e cultura politica ed anzi appaiono come soavi melodie alle orecchie del centro destra e propedeutiche a migliorarne il loro consenso. L’aver perso in continuo su tutti i fronti senza essere riusciti a riguadagnare un epsilon di voti che fosse uno dal momento della discesa in campo del buon Veltroni, passando poi per la perdita di comuni capisaldi come Roma ed altre zone tradizionalmente favorevoli non ha scalfito affatto le certezze dettate poi da non si sa che, della correttezza di questi passi, della esattezza del metodo, affidandosi a presunte correttezze alla base di una democrazia maggioritaria di confronto con l’opposizione. Io credo che Veltroni sogni, e pensi che tra 20 anni, quando e se ci sarà un altro paese, qualcuno, non Lui potrà governarlo! Assecondare un dialogo paritetico con la persona Berlusconi e semanticamente impossibile: nulla da egli viene fatto per un interesse comune e nazionale. Penso che questo sia evidente anche ai suoi occhi On. Finocchiaro. Polemizzare con le piazze, con chi le cavalca, è perdere di vista l’obiettivo. Esaltare presunte vittorie quando diviene ridicolo agli occhi di tutti che si è ottenuto quello che volevano gli altri concedere e che domani se vorranno otterranno senza sforzo anche il resto! Perché credete che il “blocca processi” non verrà fatto? O il salva rete quattro? Alla fine lo voterete anche voi in cambio di qualche caramella. La vostra indignazione per le mosse dell’esecutivo sono patetiche e per nulla articolate. Vorrei chiederle secondo Lei quanti voti in più dal giorno delle elezioni ha guadagnato il Partito Democratico? Quante persone si sono indignate per le Leggi “ad personam” di Berlusconi? Se vi rendete conto che quel 15 % della popolazione votante che normalmente aderiva alle sinistre – verdi - etc. si debba riconoscere più in Di Pietro che in Veltroni? Ma c’è autocritica nel Partito? Il governo Ombra che significa, a che ed a chi serve? Il paese va istruito, educato, portato ad una maturazione che allo stato attuale non c’è. La gente crede in Berlusconi perché non può fare altro! Non gli viene presentato nessun altro modello e persona credibile ed affidabile. A parte forse i suoi accoliti/dipendenti e qualche vecchietta adorante Fede non credo possa esistere ancora qualcuno che non pensi che il Cavaliere sia un gran furbone che si sta facendo agli affari suoi. Ma non frega niente a nessuno di questo. Perché siamo arrivati a tanto? E’ necessario cambiare registro. E trovare delle alternative prima che lo sfascio sia totale ed irreversibile a tal punto che le piazze entreranno nei palazzi e verrà giustificata tutta una serie di manovre atte a far irrigidire la struttura attorno ai soliti personaggi che appaiono in questi casi. Forse ancora qualche barlume di luce si vede a livello europeo. Il partito Democratico ancora viene considerato e il fenomeno Berlusconi ironicamente stigmatizzato ma non è detto che duri. Il sistema può alla fine produrre delle scorie che copriranno tutto in maniera che nulla possa essere salvato.

La scongiuro On.le Finocchiaro, lasci perdere il Presidente della Repubblica, il Santo Padre, i pompini di Berlusconi e pensi al Paese… ed a noi.

Weed

lunedì 7 luglio 2008

venerdì 4 luglio 2008



Mi ritorni in... pancia

Buon giorno a tutti. Oggi ho voglia di riprendere a scrivere qualche nuova corbelleria. Sarà il caldo, lo scarso lavoro da fare in questo momento, non so...
In verità il tutto è mosso da una sensazione di rigetto per la politica, la società civile, la mancanza di senso civico e di educazione che aleggia come lo smog su Pechino, sui nostri tempi cupi. Una volta si cercava di evadere, magari con vacanze, buoni libri o bei film, e si ricaricava la molla della sopportazione. Adesso non c'è miscela che possa far partire questo motore. Ma non è oscura e triste depressione che muove le mie dita sulla tastiera ma la mancanza di spazi e prospettive.
Un lavoro attualmente poco gratificante, una meritocrazia sbandierata e mal/mai applicata una politica frustrante ed insolente, delle dinamiche comportamentali che fanno risaltare l'egoismo e l'egocentrismo a scapito di qualsiasi barlume di sociale. Nemici fittizi elevati al ruolo di golem contro il bene comune, a mascheramento delle reali esigenze politico-sociali, sono il frutto di una deriva che è conseguenza di una totale mancanza di ricambio qualitativo della classe dirigente, sia a livello manageriale che politico istituzionale. I vecchi tromboni oramai abbondantemente in età da pensione hanno, anche per loro comodo, impedito o comunque ostacolato la crescita di una generazione di imprenditori, politici e statisti con un senso ideologico, almeno onesto e coerente. Che si debba avere necessità di ex comici pseudo guru d'assalto, ex magistrati illetterati o giornalisti astiosi e prevenuti per sentire il richiamo ad un senso di ribellione e di resistenza a tutto il resto fa' precipitare il sistema in un vortice di cui non si vede il fondo. La mancanza di figure asciutte, pure, ideologicamente irreprensibili, bene inteso nessuna perfezione, con vizi e difetti, errori ed abbagli che appartengono al genere umano, ma con la volontà di esercitare ruoli ben definiti con competenza onestà e senso del dovere, sono una lacuna che la società pagherà presto a carissimo prezzo. Non si può ancora dire esattamente come ma non è difficile prevederlo. Violenza, incertezza politica ed economica, pseudo terrorismo, restrizione delle libertà personali e sociali, resurrezione di finti modelli, forse già visti, per serrare le fila della popolazione. La nostra fortuna, oltre alla forza di volontà, la resistenza alle vessazioni, alla testata possibilità senza vergogna di abbandonare la barca prima che affondi è legata anche alla nostra indole "paraculo-formichesca": la nostra capacità di aver prodotto molto reddito sommerso ci rende diversi da molti stati sud-americani a cui ci avvicineremmo come deriva complessiva.
Da oggi quindi con lo stomaco in mano, come si dice, si ricomincia a scrivere di tutto di più nella speranza di avere risposte chiare a domande mai certe. Si inaugura anche una serie di vignette auto prodotte che vogliono stimolare una riflessione, ironica, puranco malinconica di un universo che ci circonda ma in fondo un poco ci strangola...
Weed