mercoledì 25 maggio 2011

Canada, day 25, Ottawa II






<-museo con ragno



Cari miei il momento del rimpatrio, forzato, si avvicina. Anche quà si cominciano a domandare chi c..zo è 'sto italiano sempre fa gli zibidei da un mese a questa parte. Notte un poco insonne (sono stato al computer 4-5 ore, boh) forse il caffè non farà venire in tumore alla prostata ma non ti fa neanche dormire. E questo nordamericano è assai traditore visto che se ne beve a bibitoni. Comunque alle 9.00 puntuale ero a fare colazione, quelle proprio all'americana. Ho anche scoperto che la colazione non era nel prezzo della stanza (come millantato alla prenotazione via internet) e che veniva fatta a buffet a circa 15 C$, non poco per chi come il sottoscritto non si abbuffa più di tanto almeno a colazione. Ma sono le ultime cartucce ecc ecc. Comunque quando sono rientrato in stanza per lavare i denti e vedere se, Navi, la cameriera di piano (oh un momento io non dirigo Fondi monetari internazionali, né sono francese..., capito?!) aveva mandato via la mia roba da lavare e ahi ahi, scopro che, rispetto a quanto scritto il termine erano le 9.00 e che le cose vanno portate direttamente alla reception. Chiamo per sapere se ho qualche chance di farcela ugualmente e mi fanno aspettare un po' ma poi mi danno via libera. Comunque riff e raff sono neanche le 10 e gia sto in giro. Comincio puntando direttamente la National Gallery. C'è tanta gente in giro e attraverso per arrivare la zona più dinamica del centro. Arrivo affannato alle 10.20. Fa caldo e c'è un bellissimo sole. L'unica cosa è che il vento che ogni tanto si sente è di quelli mortiferi, veramente freddino. Quello che quando sei sudato ti spacca la salute! La costruzione è veramente particolare. Completamente a vetri con delle cupole, a punta, squadrate e una strutura che fa intravedere una ricerca del particolare e del sensazionale. Pare un poco una di quelle basi lunari dei romanzi di fantascienza. Certo poi proprio di fronte alla cattedrale di Notre Dame... Nel piazzale si erge un ragno gigante con le uova in grembo, (nome dell'opera "maman") una realizzazione di Luise Bourgeois, artista recentemente scomparso nel 2010 a 98 anni, che aveva la caratteristica di fare sculture a forma di ragno... E le cui opere sono molteplici nel museo. Comunque vengo accolto all'ingresso come se fossi di casa da un gentile signore che mi spiega prima ancora di fare il biglietto trucchi e particolarità della visita. Con 9 C$ si accede. Subito c'è una rampa di 200 metri in salita per arrivare alla prima sala: cominciamo bene! Il museo è comunque sorprendente e a parte la predominanza di opere di artisti canadesi e nord americani nelle rispettive sale, anche la parte europea contiene opere di notevole pregio. Un cenno particolare anche alla cultura inuit, degli indigeni locali, assai vasta e dettagliata. Perdo almeno 3 ore piene senza sosta a visitare il tutto, anche saltando molte parti audivisive, citandovi però solo una cosa interessante: un'enorme sala buia con sei max schermi ad alta definizione posti su tre lati , due per lato dove in ognuno 2 strani tipi suonavano della musica inuit o new age o non so cosa, hifi, un concerto con strumenti diversi per ogni schermo, ma sempre gli stessi due, che si integrava con il totale della scena. Il tutto suonando in mezzo a qualche parco innevato, sempre con scenari diversi, in mezzo alla neve. La stereofonia e gli effetti visivi erano da tossicodipendenza spinta! Non so se mi sono spiegato ma lo farò meglio a voce.

Comunque opere anche di Van Gogh, Renoir, e anche tantissimi italiani.

Va beh non si può descrivere una mostra.. però il contesto si! Mi hanno dato un numerello da attaccarmi addosso (ero il 25). Piano piano sono arrivate una miriade di classi di studenti che ogni tanto trovavi sdraiati per terra (sul bellissimo parquet) nel museo a sentire le spiegazioni delle prof. Ed erano assai piccoli... tipo medie o primi delle superiori. Tutti i sorveglianti di colore annoiatissimi. Niente foto. Però senza strapparti la macchina fotografica o cacciarti dal museo. No photo, please. Interessante anche la ricostruzione di una cappella settecentesca smontata pezzo a pezzo e ricostruita dentro al museo.

Ovviamente il museo ha strutture ricettive , saloni per conferenze 2 risto bar, di cui uno free space con le macchinette per bevande/snack. E la libreria e vendita di cianfrusagli dove ho comperato una quantita allucinante di cazzate rigorosamente made in China (non si scappa neanche qui) da regalarvi al rientro!

Bellissimo appena recuperato lo zaino un omino 2 che aveva le stesse funzioni di quello all'ingresso si è interessato se mi era piaciuto e alle mia felicitazioni mi ha detto sotto voce:" Torna domani che dalle 15 alle 18 l'ingresso è gratuito..."sssshhh! Meraviglioso!

Quindi faccio una rapida scorsa delle cose da fare. Sono le due passate da un po'... Volevo passare da una Boulangerie (pasticceria) che mi era stata segnalata. La ritrovo dopo un bel camminare e mi prendo un apn au chocolat e un cappuccino. Contrariamente al prevedibile il cappuccino era meglio del dolce! Va bene il caffe Illy, ma il tizio con una faccia assai strana ci sapeva fare. Soddisfatto riparto con molte energie. Devo dire che al useo con il gran sole e tutte quelle vetrate faceva un caldo infernale. Mi ero concesso un Canada Dry (un ginger ale) che è una seven up da tossici. Però penso dia realmente dipendenza perchè più tardi nel pomeriggio "sono" stato costretto dal fisico ha comprarne un'altra! Comunque ho valutato che un altro museo che mi interessa è troppo distante è per andarci a piedi e comunque arriverei forse che è in chiusura.. quindi decido di andare in uno dei parchi dove vanno i Ottawani, o Ottawesi non so, a fare canoa, correre, andare in bici prendere il sole. Ragazzi una camminata biblica che se andavo al museo era più vicino. Ho dei segni sulle caviglie stasera dove toccava la scarponcino da tracking... Ed è una scarpa ben usata! Comunque ne è valsa la pena. Mi sono schiantato su panchina e prato e penso di essermi anche fatto una 1/2 pennica baciato dal sole. Tornerò abbronzato come fossi andato alle Maldive. Ho anche fatto qualche foto. In particolare di papere e paperottoli al seguito. Da commuoversi. Dopo ciò riparto di slancio e mi dedico allo shopping tornando nella zona commerciale (altra scarpinata). Qualche corbelleria acquistata, un'altra canada dry, e riparto. Comincia a farsi una certa e la zona è ridiventata popolatissima.

Inciso di costume (non da bagno). Oltre ad esserci numerosi diseredati, ci sono tanti che sbarcano il lunario in ogni maniera. Ad es. ho dato qualche spiccio ad uno inguardabile che cantava opere liriche in completo grigio cravatta inclusa in mezzo ad una zona pedonale che assomigliava a Bocelli ma purtoppo per lui , ci vedeva, e poteva guardarsi allo specchio e sputarsi in faccia... E poi ci sono una quantità impressionante di disabili che girano su trabccoli a motore a volte ingegnatisi con pinte di birra con cannucce lunghissime per bere o attrezzi estensibili per ovviare alla disabilità. Arifine dell'inciso.

Ancora indeciso se magiare e cosa mi trovo davanti alla pizzeria che avevo deciso di provare prima o poi, perchè ben recensita. Grand Pizza, con sentori di proprietà napoletane e tavoli fuori con un gran caldo malgrado l'ora prossima al tramonto (qui fa buio più tardi). Ah dimenticavo una cosa. Nei giri nei centri commerciali sono capitato in uno incredibile. Ce ne sono anche da noi, tipo alla romanina mi pare o sulla portuense, ma così mai visto e cioè un area semicircolare con decine e decine di tavoli e sedie che sono solidali ed intorno almeno una dozzina ma forse di più rivendite di cibi di ogni genere ma tutti diversi, non due simili. Cioè pollo fritto, sushi, coreana, cinese, giapponese, thailandese, pizza, e poi un paio di catene tipo strabucks e altro, e poi greco, libanese e non so cosa! E tutti "a magnà " concentrati al centro quello che si era preso lungo la circonferenza! Se uno va con più persone, ognuno si sceglie quello che vuole.

Torniamo alla pizzeria. Sicuramente qualcosa di napoletano c'era perchè degli ingredienti dichiarati ce ne stavano forse la metà... Scherzo sui napoletani naturalmente, comunque la pizza era commestibile, un po' moscia per i miei gusti. L'errore è stato scegliere un calice di vino locale, della zona delle Niagara Falls, una bella ciofeca di Cabernet, Che alla richiesta se ne volessi un altro devo averlo guardato così male che non ha atteso la risposta! Comunque una cosa fanno ai locali che dovremmo implementare ai Clementini "Vuole Altro?" - "No Grazie..." Non fai tempo a finire la frase ti sparecchiano e ti portano il conto. Anche se hai ancora dell'acqua nel bicchiere... Senza pietà. Poi non ti cacciano di solito ma insomma... C'è comunque la retorica del caffè.. lo prendi e te lo ripropognono finche davvero diventi nervoso! La famosa second cup che c'è sempre.

Comunque sono ripartito ancora una volta e mi sono fermato ad assistere ad uno spettacolo di piazza di un saltimbanco, prestigiatore, bravissimo che a petto nudo si esibiva con fruste e ingoiava palloncini all'inizio, tante tante battute e una verve notevole. Poi il gioco delle tre tazze da cui ha fatto uscire di tutto fino a far uscire una papaia dal cappello!

Comunque ora torno e se mi va ed il fisico tiene riesco per la solta birretta conviviale serale.
Orevoire.

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